martedì 22 settembre 2015

Recensione Libro





«La amo in un modo che non ti so spiegare, perché non lo capisco neanch’io. Non pensavo di potermi sentire così. Tutto quello che so è che solo con lei posso essere felice. Se mi lascia non mi riprenderò mai più. È così, mamma. È la mia unica possibilità di non restare solo per tutta la vita. Non so cosa cazzo ho fatto per meritarmela – niente che io ricordi – ma lei mi ama. Sai come ci si sente a sapere che qualcuno ti ama nonostante tutte le cazzate che fai? Lei rimane sempre al mio fianco. Mi perdona sempre, anche quando non dovrebbe. Dice sempre la cosa giusta. Mi tranquillizza, ma allo stesso tempo mi spinge a diventare un uomo migliore. So di essere una brutta persona. Ho fatto tante stronzate. Ma Tessa non può lasciarmi. Non voglio più restare da solo, e non amerò mai nessun’altra: lei è l’ultima. Lo so per certo. È il mio peccato più grave, mamma, e farò qualsiasi cosa per lei.»


Salve ragazzi,
sono tornata per parlarvi di After 2- Un cuore in mille pezzi  di Anna Todd, il secondo volume di un quadrilogia inizialmente nata come fan fiction pubblicata su Wattpad nel 2013, diventata ben presto il fenomeno editoriale dell’anno a punto tale da far conquistare le librerie prima e le sale cinematografiche poi (E’ in programma un film ispirato a questa serie, potete crederci?) alla sua autrice.
Quello che forse non sapete, è che i protagonisti descritti dalla Todd si ispirano ai componenti degli 1D, ormai famosa boy band britannica.



“L’ossessione mi spingeva a fare cose assurde: sottolineavo brani dei romanzi che mi facevano pensare a te. Sai qual è stato il primo? «Discese giù, evitando per un bel po’ di guardarla, come si evita di guardare il sole; ma, come il sole, la vedeva senza guardarla.» Ho capito di amarti quando mi sono messo a evidenziare Tolstoj, cazzo.”

La serie è composta da:
1)            After
2)            After – Un cuore in mille pezzi
3)            After – Come mondi lontani (Italia, settembre 2015)
4)            After – Come anime perdute (Italia, ottobre 2015)

“Una volta Tessa mi ha accusato di averla rovinata. Ora, riflettendoci, capisco che si sbagliava. È stata lei a rovinare me. Mi è entrata dentro e mi ha distrutto. Avevo impiegato anni – tutta la vita, in pratica – a tirare su quei muri, ma lei è arrivata e li ha buttati giù, lasciando un cumulo di macerie.”




Titolo: After
Serie: After #2
Autore: Anna Todd
Editore: Sperlin & Kupfer
Collana: Pandora
Genere: New Adult
Pagine: 540
Prezzo: 15, 22

“Il manoscritto che inizio a leggere è irritante già nelle prime cinque pagine. Lo sfoglio e vedo che all’ultima pagina c’è un: «Sì, lo voglio». Sospiro. Sono stufa di leggere sempre la solita storia: ragazzo e ragazza si conoscono, si innamorano, sorge un problema, lo risolvono, si sposano, fanno figli, fine.
Butto il manoscritto nel cestino. Ho bisogno di una storia realistica, con problemi reali, litigi e rotture. Nella vita vera, le persone si fanno del male a vicenda, e permettono che venga fatto loro del male… me compresa, naturalmente. Solo ora me ne rendo conto.”




Dopo il loro incontro, niente è più stato come prima. Superato un inizio burrascoso, Tessa e Hardin sembrano sulla strada giusta per far funzionare le cose. Tessa si era ormai arresa al fatto che Hardin è… Hardin. Con il suo carattere, la sua rabbia, ma anche simpatico, divertente, dolce- quando vuole- e dannatamente sexy. Eppure la rivelazione sulle origini della loro relazioni ha lo stesso effetto di una bomba.
Tessa è sconvolta. Chi è davvero Hardin? Vorrebbe allontanarsene ma non è facile. Non con il ricordo delle sue braccia intorno a lei, della sua pelle, del suo tocco, dei suoi baci affamati. Per lui, ha messo tutta la sua vita tra parentesi- l’università, gli amici, il rapporto con sua madre, un ragazzo che l’amava sul serio e forse anche una promettente carriera nell’editoria. Ora però deve andare avanti con o senza di lui. Hardin sa di aver commesso un errore, forse il più grande della sua vita. Non ha più niente da perdere, tranne lei e non si arrenderà senza combattere. Ma saprà cambiare per amore?



“Forse è questo che non va in noi: siamo troppo passionali, troppo irruenti nei litigi. Ma è anche vero che abbiamo fatto molta strada dall’inizio della nostra storia. I romanzi che ho letto mi hanno spinto a credere che i litigi siano una battuta d’arresto passeggera, e che basti chiedere scusa per risolvere qualsiasi problema in pochi minuti. I romanzi mentono. Forse è per questo che mi piace tanto rileggere Cime tempestose e Orgoglio e pregiudizio: sono due storie incredibilmente romantiche, ma rivelano la verità che si nasconde dietro le promesse d’amore eterno e incondizionato. Tutti commettono errori, anche la ragazzina ingenua che di solito è vittima dell’indifferenza e della rabbia di un ragazzo. Nessuno è davvero innocente a questo mondo; nessuno. E quelli che si credono perfetti sono i peggiori.”



Anna Renee Todd (nata nel 1989), è la scrittrice self del romanzo new adult AFTER. Ha 25 anni, e dal 2014 vive in Texas con il marito militare. After, il suo romanzo d'esordio, nasce da una fan fiction sugli One Direction, una popolare boy band britannica. Ha iniziato a scrivere After nel 2013 sulla popolare community Wattpad. Il suo romanzo è diventato subito popolare perché, per il protagonista Hardin, si è ispirata a Harry Styles, attirando alla lettura, soprattutto molti giovani, lettori adolescenti. Nel maggio del 2014, ha ottenuto un contratto editoriale con Gallery Books e un accordo per il film con UTA.


«La mia conquista? Ma dici sul serio, cazzo? Tu non sei una conquista, tu sei tutto per me! Sei il mio respiro, il mio dolore, il mio cuore, la mia vita!»



Parlare di questo libro mi riesce particolarmente difficile. Di fatto, ho riempito ben sei pagine di Word per poi scegliere gli estratti per la recensione, di fatto amo la qualità dello stile della Todd e la traduzione è quasi sempre impeccabile. Allora cosa c’è che non va, direte voi?
Non saprei.
Da una parte, la novità del pov di Hardin, il protagonista maschile del libro, mi è piaciuta e mi ha permesso di poter capire più a fondo il suo modo di reagire a tutto ciò che gli piove addosso nella vita. Come ad esempio:
«Davvero vuoi che me ne vada? È questo che vuoi? Che ci lasciamo?» gli chiedo guardandolo negli occhi. Non mi risponde. «Hardin?» «No… merda… no, Tessa. Ti amo. Ti amo così tanto, cazzo, ma tu… tu l’hai combinata grossa. Hai preso tutte le mie paure e le hai fatte avverare in un colpo solo.»
Dall’altra, la trama è sempre più sottile e inconsistente. Il libro si, è leggibile, infatti, ma sono ben lontana dal poterlo considerare un fenomeno editoriale.
I problemi sono quasi gli stessi proposti nel primo romanzo. Con l’aggiunta di qualcosa qua e là. (Non ve li specifico per non fare spoiler, vi dico solamente che odierete Zed.)
Tessa, la protagonista femminile, poi, è passata dall’essere una diciottenne vergine e pudica a una cosiddetta “donna di mondo” che bacia sconosciuti e si fa ritrovare in letti altrui “senza aver fatto nulla di male” dal suo nonsièbencapitocosa Hardin.
I tira e molla a volte raggiungono livelli allucinanti. Le ripicche non mancano.
Come al solito poi, continuo a non capire il senso della cover italiana. (La vera domanda è: ne troverò mai una che mi ispiri?!)
Probabilmente, quello che più mi è piaciuto, è il continuo riferimento ai classici della letteratura, il già nominato stile, capace di farti completamente immergere nella storia e un finale a sorpresa che mi lascia con qualche piccola speranza per il seguito in uscita a breve.
In conclusione, direi che se non avete troppe pretese, potete perdervi pure nei due mondi altamente incasinati di questi due protagonisti e magari dirmi anche quali sensazioni vi hanno lasciato incise sotto pelle.

“Hardin resta in silenzio. So che non vorrà parlare del regalo davanti a Trish, perciò cambio argomento. Ma non avrebbe potuto scegliere una citazione migliore da incidere su quel ciondolo. Ci descrive alla perfezione: siamo così diversi eppure identici, come Catherine e Heathcliff in Cime tempestose. Spero solo che non ci aspetti lo stesso destino. Mi piace pensare che abbiamo imparato qualcosa dai loro errori.”


-Alla prossima, Giada.


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